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Questa pagina e' stata aggiornata il 1 marzo 2002

             

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Marzo 2002: Impermanenza

Questa volta, parleremo di anicca, cioè l'impermanenza. L'ultima foto di me che ci si poteva vedere qui accanto non era davvero recente, poiche risaliva a quasi dieci anni. Da quel tempo, i pochi capelli che mi rimanevano hanno imbianchito molto. E quindi, in mancanza di una foto più recente, che peraltro non ho, ho pensato di farvi vedere quel ragazzo che mi aspetto di trovare davanti a me, ogni mattina nello specchio. Ed ogni mattina, accidenti!, mi accorgo che anicca è passato da quelle parti!

Ovviamente la foto è un pò vecchia. E' coetanea (1965) di quel grande inno buddhista degli anni '60, a proposito di dukkha, voglio parlare di "Satisfaction" dei Rolling Stones. I can't get no satisfaction...

Ma insomma, non ci rimane altro che trovare qualche cosa per illustrare anatta, ma temo che non sia così facile...

Nell'aspettare un luminoso suggerimento dall'uno ou dall'altra dei miei innumerevoli lettori/trici, non saprei assufficientemente insistere sulla necessità del sorriso. Come lo diceva la mia nonna materna, "smile, and the world smiles with you; cry, and you'll cry alone", (sorridi ed il mondo sorriderà con te; piagni, e piagnerai da solo)...

Mxl

Tiè, per illustrare anatta, questo, forse...

"Che ne abbiamo o meno coscienza, ognuno di noi è indebitato per l'eternità.Siamo i debitori di uomini e di donne conosciuti e sconosciuti. Non possiamo finire la collazione, senza esserci fatti dipendenti da più della metà del mondo.. All'alzarci, alla mattina, andiamo in sala da bagno dove impugniamo una spugna che ci procura un insulare del Pacifico. Usiamo di un sapone fatto da un Francese. L'asciugamani ci viene da un Turco. Sulla tavolo, beviamo un caffè prodotto da un Sud-americano, del tè da un Cinese o del cacao da un Africano. Prima di partire a lavorare, siamo obbligati presso più della metà del mondo. In un senso molto reale, ogni vita sta in interrelazione con gli altri, tutti gli uomini sono presi in una rete inevitabile di reciprocità, travolti in un destino commune.Tutto ciò che tocca direttamente l'uno, indirettamente tocca tutti gli altri.

Martin Luther King Jr.

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