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© Nanabozho (il Coniglio Magno)

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Eric Rommeluère

Eric Rommeluère, vice-presidente dell'Università Buddhista Europea a Parigi, è stato un' allievo di Taisen Deshimaru per parecchi anni, ed anche, a suo tempo, tesoriere dell'AZI. Dirige ora un gruppo di studio del Buddhismo.

Il maestro Gudo Nishijima ha recentemente offerto a Eric di ricevere la sua trasmissione del Dharma, e Eric ha accettato. La cerimonia ebbe luogo nel dogio di Nishijima in Tokyo nel mese di ottobre. Ciò fa di Eric il novantunesimo successore del Buddha (in modo un pò mitico, pero).

Una breve Introduzione alla Meditazione Zen

 

Se si deve credere nell'esempio del Buddha, per meditare ci vuole :

Primo, un albero detto ficus religiosa. E' vero che una volta, il savvio dei Ciakya si arrangiò coll'ombrellone formato dalle sette teste di un dio-serpente. Si può anche ritirarsi in un eremo di montagna. Ma una semplice stanza basterà al caso. In tal caso, si la preverrà silenziosa, ne troppo calda d'estate, ne troppo fredda d'inverno, ne troppo chiara di giorno, ne troppo scura in serata.

Secondo, un cuscino di erbe detto kusa. Il Buddha usava anche una sedia di diamante. Ma ci si può altrettanto bene accontentare di un cuscino normale. In tal caso, lo si preverrà sufficientemente spesso per incrociare le gambe senza difficoltà.

Terzo, un corpo. Si tratta dell'elemento più importante per il quale i maestri ed altri yoghi non hanno proprio previsto un'alternativa. Poco importa d'altronde che sia rivestito dai trentadue segni maggiori di un Illuminato o che si tratti di un volgare sacco di pelle.

Mi dispiace se sei un robot che sta adesso esplorando questo sito. Bisogna essere franchi: non potrai sperimentare la meditazione. Ecco quindi un koan di consolazione : sotto l'albero si pone il cuscino, sul cuscino si pone il corpo, sul corpo si pone la mente, ma sulla mente cosa si pone?

Riprendiamo per gli altri. Seduti colle natiche sul cuscino, incrociate le gambe in loto o mezzo loto. raddrizzate il busto e mantenete la testa ritta, gli occhi semichiusi, lo sguardo che cade per terra. In seguito, mettete le mani nel grembo. Il respiro passa naturalmente per il naso. E accontentatevi di starvi seduti.

Se seguirete questa prima istruzione, altro non avrete verosimilmente senon la consapevolezza dell'essere banalmente seduti. Stare in questa posizione per mezzora potrà persino sembrarvi interminabilmente lungo. Forse dovrete allora usare di un metodo. Ad esempio, potrete seguire il movimento del vostro respiro: passa per il naso, riempie i polmoni, poi riparte. ma una volta la mente unificata, dovrete abandonare questa tecnica.

Infatti, vi si rimane finalmente soltanto seduti senza preocuparsi del vero e del falso, di una tecnica o di un'assenza di tecnica. La mente unificata, si entra quindi in uno stato profondo di acquietamento. Acquietamento non è neanche la parola giusta, perché la pace si oppone ancora alla vortice, alle difficoltà. In questo stato di abandono, tale opposizione non ha più neanche senso.

Non dire : "Perché meditare?" Poiché si tratta precisamente lì dal gioire di uno stato senza perché.

A dir il vero, la meditazione zen è una perdita di tempo. Chi è che potrebbe raccomandarla?

Eppure...

Per ottenere consigli illuminati da due maestri contemporanei : Leggere qui
Per coloro che hanno dolori durante la meditazione : Leggere qui

 

Altri legami

· Una presentazione piuttosto "ortodossa" della meditazione zen alla moda del Soto.

· Nessun dorma! (una presentazione Rinzai , questa volta - per il divertimento!)


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