Agosto-settembre
2004
Dharma
yatra
Cari amici
Torno da un yatra nelle montagne al piede dei
Pirenei, nella zona che visse, nel medioevo, la crociata contro degli
albigesi.
Era il quarto yatra ed un successo, con
più di 200 persone in tutto, tra quelle che arrivarono
all'inizio, e se ne andarono prima del fine, o quelle (come me) che
arrivarono nel mezzo sino al fine.
Venerdi 23 luglio, dopo il mio ultimo corso
della settimana, ho preso i miei affari a casa, ed ho saltato nel treno
per Carcassona, con corrispondenza da Carcassona sino a Quillan, e di
là, in autostop sino al luogo di fermata del yatra quel
giorno.
Lo slogan era "nessuna parte da dove andare,
ma due settimane per arrivarci". L'organizzazione impegnava un piccolo
automezzo attrezzato per la cucina, un camping-car per la "creche" dei
bambini (gran numero di giovanni parenti con i bimbi), un furgoncino
per trasportare l'acqua da una tappa all'altra, anziché i
bagagli. Una squadra di terreno si occupava di preparare i terreni,
prestati generosamente dai contadini locali, preparando cessi da
rinchiudere dopo della nostra partenza, ed i modo per lavarci (quando
c'era l'acqua), preparare il cibo la sera e la mattina, ed assicurare
l'intendenza.
Ci alzavamo alle sei, meditazione, poi
insegnamento del dharma, (il nocciolo dell'organizzazione sono
praticanti del Vipassana, inglesi stabiliti nella zona).
Dopodiché, si collazionava (con porridge e te un giorno su
di due, e l'altro c'era porridge e caffe'.
Dopo collazione, si partiva a piedi
attraverso i sentieri di montagna. Marcia per un'ora, poi pausa, ancora
marcia sino a mezzogiorno, fermata per pranzo di sandwiches, ripartita
alle tre, un'ora di marcia circa, fermata, ripartita, fermata al posto
di campeggio, doccie, ecc, a volte circoli di discussione con
facilitatori e i loro traduttori (tra i quali c'ero)
Eravamo accompagnati da un automezzo cucina,
un camioncino per il trasporto dell'acqua e dei bagagli, ed un
camping-car per asilo (c'eravano parecchi giovanni genitori coi
bambini).
Piovette quasi niente, le serate e le notti
furono fresche, il sole dardeggiava durante il giorno, ma si era spesso
nella
foreste ed all'ombra. Stavo ritrovando odori risalendo alla mia
infanzia, nelle Laurentidi, odori di sottoboschi, di
conifere, in sù degli odori di qui, cipressi, ginepri-cade,
bossoli...
Alla sera, dopo le discussioni, cena, poi
meditazione e insegnamento, poi bevanda calda e dodo'.
Gente da tutte le parti, inglesi, tedeschi,
spagnoli, francesi e quebecchesi, naturalmente (due nei fatti) e
persino un pensionato torinese dei sindacati della metallurgia.
Gente stupenda, una qualità umana
rara, contatti simpaticissimi, tra l'altri un belga, ex-bikkhu di
Amaravati (Inghilterra), 72 anni, un tipo geniale.
La riflessione che viene dopo di quello
è, ci vuole organizzare tali yatra un po' dappertutto,
poiché questi corre oramai il rischio di diventare vittima
del suo successo.
Amici, pensateci. A Tapovan (centro Vipassana
dell'Aude), tengono a disposizione un dossier intero sui modi
del'organizzazione, e sono disposto ad aiutare chiunque vorra'
informazioni.
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Mxl