Ingresso   Cultura del loto   Maestro Gudo   Articoli   Dottrina   Canone Pali   
Sutra Mahayanici   Umorismo   Storia   Galleria   Contatti   Legami

Sito realizzato da Nanabozho (il Coniglio Magno)
Questa pagina e' stata aggiornata il 23 novembre 2006

Il Sutra della Lampadina

I- Così l'ho sentito.

Una volta il Bhagavan si trovava a Rajagriha sul Poggio dell'Avvoltoio, accompagnato da una grande folla di bikkhu e di una grande folla di bodhisattva. Era tardi, e in quel momento, benché la notte fosse sul punto di calare, il Bhagavan stava concentrato su quella parte dei dharma chiamata Profonda Illuminazione che lo faceva brillare nella penombra.

II- In quel momento pure, il nobile Signore Manjushrì, il Bodhisattva e Mahasattva, nella pratica della profonda Perfezione di Sagezza diede uno sguardo ; vide che le cinque lampadine da 100w nell'essere loro proprio erano vacuità. Allora, grazie all'ispirazione del Buddha, il venerabile Bodhideva chiese al nobile Signore Manjushrì, il Bodhisattva e Mahasattva, «Quanti figli di buona famiglia ci vorrebbero per poter sostituire una lampadina?» Ed il nobile Signore Manjushrì, il Bodhisattva e Mahasattva, rispose come segue al venerabile Bodhideva:

«Bodhideva, ogni figlio o figlia di buona famiglia che desidera impegnarsi nella pratica della sostituzione di una lampadina dovrebbe concepire le cose come segue: egli (o ella) deve vedere che le lampadine nel loro essere proprio sono vuote.

III- In realtà, la lampadina è sprovvista di esistenza inerente, non vi è sostituzione della lampadina e non c'è nessuno per poterla sostituire, eppure, nell'inazione, nulla rimane non fatto. La lampadina non è intenzionata a brillare, e il Sostitutore della Lampadina non è intenzionato a sostituirla.

Bodhideva, avere lo scopo di sostituire la lampadina costituisce l'assicurazione che la persona non lo farà mai. E' solo con la non-intenzione che la meta, che è una non-meta, può venire raggiunta. Eppure, assolutamente nulla viene compiuto; perciò lo si chiama Compimento supremo. Non è altro che questo: svitare una lampadina e avvitarne un'altra. Non sarà ordinario?! Non sarà miracoloso?! La lampadina non si è mai spenta. Già esistete nello stato di luce, e vi rimane sola di realizzarlo--

IV- «Ed è così, o Bodhideva, che un Bodhisattva e Mahasattva si allena alla profonda Perfezione di Saggezza.»

Allora, si alzò il Bhagavan dalla concentrazione sua, e proiettò su tutti il fascio dei suoi asankhya watts, e, encomiando il nobile Signore Manjhusrì, il Bodhisattva e Mahasattva disse: «Eccellente! Eccellente! Ben detto, ben detto, o figlio di buona famiglia! E' proprio così che si devono sostituire le lampadine! E' proprio questo, o figlio di buona famiglia, è proprio questo. E' proprio come l'hai insegnato che dovrebbero venire sostituite le lampadine, e tutti i Così Venuti se ne rallegreranno».

Allora, il venerabile Bodhideva, il nobile Signore Manjhusrì, il Bodhisattva e Mahasattva, e tutte le persone presenti, compresi gli dei, gli esseri umani, i titani ed i ganddharva furono lietissimi ed applaudirono il discorso del Bhagavan.

____________________________________________________

Kôan della Lampadina. (Fantasie illuminanti)

Quanti maestri Zen ci vogliono per avvitare una lampadina?

- Due. Uno per sostituirla ed uno per non sostituirla.

Quanti VERI maestri Zen?

- Quattro. Uno per sostituirla, uno per non sostituirla, uno per sostituirla e non sostituirla, ed uno per né sostituirla né non sostituirla.

Quanti maestri Zen illuminati?

- La lampadina non può essere sostituita. E' quel che é.

Quanti maestri Zen autentici?

- Il gioiello sta nel loto.

Quanti maestri Zen perfetti?

- Vedete! E' già sostituita!

Quanti integralisti cristiani o mussulmani?

- CAMBIARE???????

E possibile ottenere una risposta razionale alla domanda?

Nessuno lo saprà mai. Per uno studente del Dharma, c'è sempre abbastanza luce, la lampadina è solo un' illusione, come lo è il fatto che la vecchia sia fulminata, e non abbia alcun desiderio di cambiare in nulla.

_____________

Commento

Anche se tutto ciò fosse perfettamente vero, cosa che sarebbe per se una ragione sufficiente perché un Induista si fermasse qua, lo studente del Dharma, quanto a lui, mosso dalla compassione conseguente dall'enunciato del secondo dei Quattro Grandi Voti, ripara immediatamente la luce per il beneficio di tutti quanti non godono dal privilegio di una visione così perfetta dell'universo quanto la sua. Desiderio o meno, a tal uopo sopporterà sino alle scosse elettriche (eeeeeeh, beeeeeeh, forse no...)

Ovviamente, in realtà, la lampadina é priva di esistenza inerente, non c'é la sostituzione della lampadina, né nessuno che la cambia, eppure, con l'inazione, niente rimane non fatto. La lampadina non ha nessuna intenzione di brillare, né ha quella di cambiarla il Cambiatore della Lampadina. Darsi lo scopo di cambiare la lampadina garantisce che nessuno la cambierà mai. Solo con la non-intenzione può lo scopo, che é un non-scopo, venir realizzato. Eppure, niente, assolutamente niente é realizzato; ed é perciò che la si chiama Realizzazione Suprema. Solo quello : svitare una lampadina e avvitarne un' altra. O quanto ordinario! Quanto miracoloso! La lampadina non é mai stata fulminata. Sei già in uno stato di luce, e non ti resta che di realizzarlo -- la risposta è una. E sbrigati, che abbia il tempo di portare ancora più benefici a tutti gli esseri viventi.

E cos'è questa faccenda degli Induisti? Perchè se fosse per loro, non conosceremmo mai la risposta alla domanda. Infatti, secondo loro, è il Karma che fulmina le lampadine, e non si dovrebbe mai interferire col Karma :-)
___________________

Altre risposte:

Ce ne vogliono:
a: Nessuno, visto che il cambiamento è inerente ad ogni cosa composta.
b: Non due.
c. Due. Uno per cambiare la lampadina, e l'altro per trovare un senso un po' tocco all'avvenimento.

___________________

Lo Zen per gli Inetti (scambio sul forum "alt.zen")

Bill Robicheaux:

«Non sarebbe male se gli editori della serie "Per gli Inetti" publicassero un libro
«intitolato "Il Buddhismo per gli Inetti" o "Lo Zen per gli Inetti"..».

Ned:

«Ok, immagino una copertina nera e bianca col disegno di un cane, col culo per terra, ed una mano grande che arriva dal bordo del libro e punta un dito verso il cane, con un fumetto contenente le parole: "Seduto! Seduto! Seduto!"

«E poi, ovviamente, 108 pagine bianche dentro.
«Sarà un buon compendio dello Zen americano?»

Bill:

«Non ci sono abbastanza pagine bianche nel mio libro.»

Ned:

«Quanto vuoto ci vuole?»


Morte di un maestro Zen

Un maestro Zen contemporaneo sta morendo. I discepoli sono radunati attorno a lui, dal più anziano al più novizio. Il discepolo più anziano si china per chiedere al maestro moribondo se ha un ultimo consiglio da dargli. Il vecchio maestro apre con mooooolta lentezza gli occhi, e momora di una voce appena udibile : «Digli che la Verità é come un fiume».L'anziano fa passare quel pezzo di saggezza a chi sta accanto a lui, che in turno lo fa passare finché faccia il giro della stanza. Quando infine, le ultime parole del maestro giungono al novizio, questi ritorce : «Ma cosa vuol dire, "La Verità é come un fiume"?»

Allora la domanda rifa il giro della stanza sino al discepolo più anziano, che si richina sul letto e chiede : «Maestro, cosa vuol dire con "La Verità é come un fiume"?»

Leeentamente, il maestro riapre gli occhi, e con voce sempre appena udibile, mormora : «O.K., la Verità non é come un fiume».





Ingresso   Cultura del loto   Maestro Gudo   Articoli   Dottrina   Canone Pali   
Sutra Mahayanici   Umorismo   Storia   Galleria   Contatti   Legami