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Mantra del XXI° secolo

Reçu le : 13/11/2000 13:48

Expéditeur : Gilles Rivest, zenvaudreuil@hotmail.com

 

Un Quebecchese qualunquissimo si era inscritto per una ritirata Zen in un tempio Kongozen in Giappone. Vedendo vivere i monaci, il Quebecchese si chiedeva se erano pinguini o papagalli. Al programma della ritirata, meditazione con postura di zazen, recita di mantra borbottati a voce alta, lettura di sutra e recita quotidiana di una lunga lista di più di 600 buddha rispettosamente venerati. Siccome il Quebecchese non parlava il giapponese, borbottava dall'alba a mezzogiorno il mantra che segue :

papagallo,

papagalli,

papagalla,

papagalliamo,

papagallete,

papagallano.

 

Dal pomeriggio al tramonto, il Quebecchese recitava il mantra che segue :

papagallano.

papagallete,

papagalliamo,

papagalla,

papagalli,

papagallo,

A metà ritirata, avendo realizzato che l'Illuminazione è come un benefico calcio in culo, una commozione che ci risveglia instantaneamente, il Quebecchese lasciò il tempio Kogozen, ridendo. Un giovane monaco gli chiese perché lasciava dopo soli qualche giorni di ritirata ? Il Quebecchese qualunquissimo rispose (con un accento che stupì il monaco giapponese): NO BO AKYASHARABAYA ON ARI KYAMARI BORI SOWAKA.

Il giovane monaco pianse sentendo queste parole. Insistette, supplicò il Quebecchese di completare la ritirata zen. Il Quebecchese qualunquissimo soridette ed aggiunse, prima di lasciare il tempio Kongozen: "Puoi stare qui a camminare senza avanzare, se vuoi".

 

Gilles Rivest

1941 -

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