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(il Coniglio Magno)
Aggiornato al 15 novembre 2006 |
[Ripreso dal blog di Gudo Wafu Nishijima rôshi]
Come maestro Mahâ Kashyapa ha trasmesso l'essenza e il tesoro degli insegnamenti del Buddha Gotama, ventotto generazioni in India, sei generazioni in Cina, e patriarchi delle cinque scuole, hanno trasmesso gl'insegnamenti da successore autentico a successore autentico, senza rottura alcuna nella trasmissione.
Dunque, sin da (quando maestro Bodhidharma è venuto in Cina nel) il mezzo dell'era Futsu della dinastia Ryan (527), tra tante eccellenti persone, dai preti buddhisti ai ré ed ufficiali, non ce n'è che abbia mancato di dedicarsi al Buddhismo. A dir il vero, se a uno piace l'excellenza, bisogna amare ciò che è davvero eccellente. Non siate come Shoko, a chi piacevano i draghi, ma perse il senso a vederne uno vero.
In Cina, e in Oriente, la rete degl'insegnamenti astratti si è estesa al di sopra dell'oceano e delle montagne. Ma benché copri le loro montagne, i preti buddhisti non hanno unità di nuvole e di mente. E pur estendosi la rete al di sopra dell'oceano, l'unità della mente e delle onde si è dessicata.
Agli stolti piacciono gl'insegnamenti sistematici delle lettere. Sono tanto stupidi quanto l'uomo che ha afferrato un occhio di pesce e pretende tener una perla. Alla gente che si illude piace giocare con le parole. Sono tanto pesantemente delusi di quanto predilige un sasso in un nido di rondine come fosse un gioiello precioso. Il più tra di loro cade nelle trapole dei demoni, e daneggiano di solito anche il loro corpo. E' davvero spiacente che in questa nazione così lontana dalla civiltà1 la gente scivoli con tanta facilità nella venerazione dei costumi sbagliati e che i veri insegnamenti del Buddha Gotama non ci si siano mai potuto diffondere. In Cina, d'altra parte, l'intera nazione si è già dedicata agli insegnamenti corretti del Buddha Gotama.
Nella nostra nazione, in Corea e via dicendo, i veri insegnamenti non si sono ancora diffusi. Perché non è il caso? Perché non si sono diffusi i veri insegnamenti? Perlomeno, i Coreani ne hanno sentito parlare, ma noi, in Giappone, non abbiamo neanche sentito menzionare il loro nome. La ragione è che i parecchi insegnanti che sono andati dal Giappone en Cina nel passato sono tutti rimasti all'interno restés à l'intérieur della rete degli insegnamenti astratti. Pur avendo trasmesso i sutra buddhisti, è come se avessero completamente dimenticato lo stesso Buddhismo. Quale ne fu l'utile? I loro sforzi sono arrivati a nulla, perché erano ignoranti delle vere tradizioni di questua della verità. E' davvero pietoso che, a dispetto dei loro sforzi, abbiano passato l'esistenza intera a guastare il loro corpi umani.
Di solito, quando si studia il Buddhismo, quando si passa per la prima volta la porta del Buddhismo, si ascolta i reverendi preti buddhisti e si tratta di praticare a secondo i loro insegnamenti. A quel momento lì, c'è una cosa che dobbiamo sapere. Ecco sos'è: l'Universo ci fa girare, e noi facciamo girare l'Universo. Quando possiamo far girare l'Universo, siamo forti e l'Universo è debole. Quando è l'Universo a farci girare, è lui che è forte, e noi che siamo deboli.
Gli insegnamenti buddhisti hanno sempre avuto questi due fattori, ma nessun altro che il veritiero successore non lo ha mai saputo. Quasi nessun'altro dagli umili preti alla tonaca di pezze non ha mai ricevuto tale insegnamento. Finché non viene riconosciuto questo vecchio principio, non è possibile proseguire la verità in modo intuitivo, e ancora meno di distinguere tra ciò che è corretto e ciò che è sbagliato.
Oggidì, pero, tale vecchio principio è stato trasmesso naturalmente a coloro tra di noi che pratichiamo zazen e proseguiamo la verità. E' così che non facciamo sbagli. Le altre scuole non sono così.
Quando si aspira alla via del Buddha Gotama e si la ricerca, non è possibile riuscire senza la pratica di zazen.
No.8 Sulla condotta dei preti e monache buddhisti che praticano zazen.
Sin dall'epoca del Buddha Gotama, la trasmissione en linea diretta è passata tra ventotto generazioni in India e sei generazioni in Cina, senza che neanche un pelo ci sia stato aggiunto, e senza che neanche un grano di polvere ne sia stato tolto. La tonaca rituale è arrivata sino a maestro Daikan Eno del Monte Sokei e gli insegnamenti buddhistici si sono diffusi attraverso tutto l'Universo. Sin da allora, l'essenza e il tesoro dei veri insegnamenti del Buddha Gotama hanno fiorito nella grande Cina dei Tang. La situazione reale di questi insegnamenti non si può afferrare, in qualche modo che si proceda a tastoni, e non può venir raggiunta ovunque si cerchi.rée La situazione reale è questa che, al posto della percezione, noi dimentichiamo quel che riconosciamo, e che, al momento dell'ottenzione, trascendiamo il mentale.
Maestro Daikan Eno ha trasceso quel umile personaggio sul Monte Obai, e maestro Taiso Eka si è tagliato il braccio al Picco Shoshitsu. Quando ricevettero il midollo dal loro maestro, cambiarono la loro situazione mentale, e godettero dall'eccellente stile del comportamento buddhista. Dopo l'essersi prosternati, fecero un passo indietro e si misero in linea nella massima discretezza. Allo stesso tempo, non rimasero in nessun posto fisso e non ebbero nulla a che attaccarsi, fosse in corpo o in mente. Non si fermarono, e non rimasero.
Un prete buddhista chiese a maestro Joshu: « Esiste la Natura-di-Buddha in un cane, o meno? » Maestro Joshu rispose: "Niente". Dobbiamo fermarci per considerare la parola "niente"? Dobbiamo trattenerci sula parola "niente"? Se cerchiamo qualcosa di concreto su del quale poggiarci, non c'è niente affatto.
Provate questo: rilassate le mani. Mollate soltanto presa un attimo. Come stanno corpo e mente? Quale la condotta reale? Come sono vita e morte? Com'è il Buddhismo? Come sono le regole secolari? Come sono le montagne, i fiumi e la terra, o la gente e gli animali domestici, come sono infine? Quando si indaga ancora e ancora su quelle cose, due forme – il movimento e il non-movimento – naturalmente non compaiono. Quando tale non-apparizione ha luogo, lo stato non è rigido, ma rari sono quelli che lo possono sperimentare, e parecchi quelli che ne vengono ingannati.
Chi si mette in questua della verità è già a metà strada della verità. Non abbandonnate finché ci siete arrivati. Qual'è il mio augurio. Qual'è il mio augurio.
In questo capitolo, maestro Dôgen spiega la pratica
di zazen, mantenuta da parecchi maestri senza cambio nel contenuto, sin
dall'epoca del Buddha Gotama, e spiega che
le caratteristiche di zazen non sono i nostri sforzi per giungere a
qualcosa a livello teorico, né percepire qualche specie di
stimoli particolari.
Tal quale, il valore di zazen non ricevette riconoscimento teorico prima dei secoli XX° o XXI°.
Ma oggi, abbiamo la fortuna di conoscere chiaramente tale valore reale grazie alla ricerca scientifica. Quando lo pratichiamo, e sistemiamo la nostra postura sulla forma tradizionale, il sistema nervoso sympathico e il sistema nervoso parasympathico si bilanciano, e la funzione del sistema nervoso autonomo diventa equivalente a più o meno zero. In tale situazione, la funzione del sistema nervoso sympathico, che è di preocuparsi di vari problemi, e quella del parasympathico, che è di evacuare la tensione, si possono armonizzare e il nostro corpo-e-mente può realizzare il punto di vista realista, dove non c'è né stagnazione, né attaccamento. E' così che possiamo entrare in modo automatico nello stato dell'azione, dove siamo semplicemente seduti nella realtà.
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