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© Nanabozho (il Coniglio Magno)
Aggiornamento di questa versione italiana : 13 novembre 2006

 

Si potrà trovare la versione originale inglese di questo documento a:
The Original Versionhttp://home.att.net/~sotozen/

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Ringrazio il Sig. Mitchell per la sua cortese autorizzazione a fare questa versione del suo lavoro. Per la pronuncia della traslitterazione Pinyin, si prega riportare alla Tavola delle traslitterazioni dal Pinyin al Wade-Giles ed al Giapponese

Caoshan e Dongshan (Sôzan e Tôzan)

La fondazione dello Zen Sôtô da Dôgen Zenji, nel secolo XIII°, segna non solo gl'inizî di una nuova scuola del Buddhismo in Giappone, ma anche il declino del suo predecessore, dal nome di scuola Cao-Dong [pronunciare Tsao-tong], (Caodong zong). Quando il giovane Dogen studiava col maestro Cao-Dong Rujing [Tendo Nyojo] nel tempio Tiantong, stava seguendo una tradizione di pratica che già esisteva in Cina da più di 400 anni; ed aveva sempre insistito su di zuo chan [zazen], "il dhyâna seduto," in quanto pratica principale, ma aveva anche sviluppato insegnamenti specifici rispetto alle idee e metodi offerti dalle altre scuole chan. Cosicche, l'insegnamento del mo zhao chan [mokusho zen], "dhyâna dell'illuminazione silenziosa," che Dôgen aveva imparata da Rujing e che aveva ripresa in quanto base dello Zen Sôtô, e una veduta della pratica Zen che viene associata col celebre maestro Cao-Dong del secolo XII° Hongzhi Zhengjue (Wanshi), probabilmente in quanto reazione a ciò che veniva considerato un'insistenza esaggerata sullo studio dei gong an, [kôan] in quanto mezzo di produzione della visione intuitiva. Benché il dhyâna dell'illuminazione silenziosa metta chiaramente l'accento sulla pratica di zazen, è ugualmente vero che non ce n'è la minima menzione nel corso del periodo di fondazione della scuola Cao-Dong. In quelle lontane epoche, prevalevano altre idee e preoccupazioni.

Le numerose storie chan del periodo Song (960-1279) costituiscono la fonte d'informazione principale sulla fondazione della scuola Cao-Dong, come per le altre scuole chan nel corso dell'epoca Tang (600-907 EC), più tardi conosciute sotto il nome collettivo delle Cinque Scuole del Chan. La più importante di quelle che sono sopravissute si chiama il Zu tang ji (Collezzione della Sala degli Antenati), pubblicata dopo il 952. Arrangiate a secondo i lignaggi d'insegnamento, tutte le storie Song danno biografie e conversazioni tra maestri e studenti, e a volta qualche informazione sull'origine e l'attività delle diverse scuole.

Queste storie concordano nel dire che la Scuola Cao-Dong fu fondata nel corso della seconda metà del secolo IX° da Caoshan Benji (840-901) ed il suo maestro Dongshan Liangjie (807-869) , i cui nomi presi assieme hanno probabilmente fornito il nome tra lo quale la scuola venne ad essere conosciuta. I due maestri erano attivi nella provincia moderna del Jiangxi in Cina centrale. Il Jiangxi ed il Hunan adiacente, ambedue localizzati nel nord del Guangdong, e dove Huineng ,il Sesto Patriarca (683-713), viveva ed insegnava, formarono il cuore dello sviluppo ulteriore della Scuola del Sud e del periodo Tang in linea di massima.

Purtroppo, le storie Song non ci danno alcun dettaglio sull'organisazione del Cao-Dong primitivo, non più ceh ci danno il minimo dettaglio sulle pratiche di meditazione che gli erano associate. Possiamo indovinare che l'ascesa della Scuola derivava delle ovvie capacità di Caoshan e di Dongshan nell'attrarre allievi e nel nominare discepoli, e che, esattamente come la più antica scuola Hongzhou che s'era formata attorno al grande maestro del secolo VIII°, Mazu Daoyi, fu a ragione degli sforzi di organizzazione di questi en raison des efforts d'organisazione di questi studenti e discepoli se la scuola stessa comminciò a stendersi ed a attrarre ancora più allievi. E' possibile che ne Caoshan ne Dongshan ebbero mai avuto l'intenzione di fondare una nuova scuola Zen. Benché la formazione di ognuna delle Cinqe Case ebbe certamente avuto molto a che vedere con metodi specifici per rispondere ai koan, ogni scuola proponendo il suo proprio approccio particolare, la pratica dei kôan come tale già esisteva nel secolo IX°. Per mancanza di più informazione, dobbiamo considerare gl'insegnamenti specifici di Caoshan e di Dongshan come genuino fonte ed origine della Scuola Cao-Dong.

Siamo fortunatamente ben provisti nel riguardo. Le storie Song danno molta attenzione a questi due maestri, e c'è in più una raccolta separata dei discorsi loro nel Canone Cinese, intitolato Juizhou Dongshan Liangjie chan shi yu lu, tradotto in inglese dal Prof. William Powell. Mettendo da parte per l'instante la questione dell'autenticità testuale, queste raccolte ci trasmettono numerose conversazioni, numerosi poemi e discorsi dei due fondatori del Cao-Dong. In più dei varî esposti sulla vacuità, la natura di Buddha e la talità, che sono in ogni punti conformi agl'insegnamenti accettati di tutte le scuole Chan, Dongshan sviluppa anche gl'insegnamenti dei Cinque Ranghi, rappresentati nelle Song come la dottrina filosofica caracteristica della scuola Cao-Dong emergente. I Cinque Ranghi di Dongshan sono un assieme di cinque modi nei quali la realtà apparente o fenomenale interagisce con la realtà ultima o assoluta. In termini buddhisti tradizionali, l'insegnamento mostra cinque possibilità di construzione della forma e della vacuità. In termini cinesi tradizionali, i Cinque Ranghi mostrano le relazioni interattive di li (principio) e shi (fenomeni). Gl'insegnamenti raccolti da Caoshan Benji indicano nello stesso modo l'importanza dei Cinque Ranghi nei primi anni della Scuola Cao-Dong.Contengono un'elaborazione estensiva della teoria originale di Dongshan, che fa un uso sistematico della metafora e del simbolo.


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