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© Nanabozho (il Coniglio Magno)

Ringrazio il gentile Sr Mr Oller chi mi ha cortesemente concesso di effettuare una versione francese del suo lavoro. Per la pronuncia della traslitterazione Pinyin, pregasi riportare alla Tavola delle traslitterazioni dal Pinyin al Wade-Giles ed al Giapponese


Go-i Kôan:
I kôans dei Cinque ranghi dell'Apparente e del Reale, di Dongshan Liangjie (Tôzan Ryokai)

Sommario

Baojing San Mei Ke

Tre Specie di Cadute--Caoshan

Il Keiso dokuzi--Hakuin

I Cinque Stati di Signore & di Vassallo --Caoshan

Il poema dei Cinque Ranghi di Dongshan

I Cinque Stati -- Fen Yang

Il Tre Strade di Dongshan

Articoli & Legami rispetto a Dongshan o agli Cinque Ranghi

Bibliografia attiva


il Canto dello Specchio di Giada del Samadhi-- Dongshan Liangjie

L'insegnamento della talità è direttamente dato,
Attraverso tutti gli antenati buddhisti,
Adesso che è tuo, tienitelo bene.

Una porzione di neve in una ciottola d'argento,
Od aironi nascosti nell riflesso della luna
Separati sembrano uguali, assieme sono diversi.
Il senso non può stare nelle parole,
Si adatta acciocché sorge.
Trema e sei preso al tranello,
Manca e lo rimpiangerai per sempre.

Non rigetta né t'attacca alle parole,
Ambe due sono sbagliati; è come una palla di fuoco,
Utile ma pericoloso. Espresso solo
In bel linguaggio, lo specchio si appannerà.

E' proprio a mezzanotte che è più brillante
In pieno giorno non si lo può vedere.
E' il principio che regola tutto,
E che sollieva ogni sofferenza.

Benché non agisca non è senza parole.
Nello specchio più prezioso,
La forma incontra il suo riflesso:
Non sei quello, ma è tutto tu.

Come un neonato, completo dai cinque sensi,
Che non va né viene, non capita né rimane,
Che cinguetta e balbetta: discorso insensato,
Senza comprensione, espresso senza chiarezza.

Sei linee formano il doppio trigramma Li ,
Ove principio e apparenze interagiscono.
Linee ammucchiate in tre paî
Che pure si trasformano in cinque modi.

Come i cinque sapori dell'isopo
Od i cinque rami dello scettro di diamante,
La realtà sottilmente si armonizza allo stesso modo che
Melodia e ritmo assieme fanno la musica.

Penetrando la radice, misurando i rami,
Afferrando il connessioni, si trova finalmente la strada.
Sbagliare è di buon auguri,
Non c'è contradizione.

Naturalmente puro e profondamente sottile,
Non tocca né l'illusione né il risveglio,
A ogni momento, in ogni condizioni, luce piano piano.

Così fine che non penetri spazio alcuno,
Così grande che il suoi limiti incommensurabili sono.
Ma se svii dello spessore di un capello,
Ogni armonia si perde nella discordia.

Ci sono adesso scuole subitisti e gradualisti
Con principi e approcci che suscitanno il paragone.
Se si penetra il principio, se si ammaestra l'approccio,
Il veritiero costante rimane inzzozzato.

Un cavallo legato, un sorcio paralizzato dalla paura,
Al di fuori tranquillo ma interiormente agitati:
Saggi pietosi gli hanno liberati coi loro insegnamenti.

Tutta sotto sopra, la gente prende il nero per il bianco.
Quando il pensiero pervertito crolla
Realizzano la mente senza neanche averci provato.

Se vuoi seguire l'antico cammino
Considera allora gli antichi : il Buddha,
Per compiere la Via, rimase seduto per dieci eoni.

Come una tigre che lascia la traccia della preda,
Come un cavallo a chi manca il ferro di dietro a sinistra,
Per coloro la cui destrezza rimane al di sotto al segno
Uno scabello incastonato di gioielli ed un abito di broccato.
Per gli altri che possono ancora manifestare lo stupore,
Un gatto di casa ed una vacca
Yi, l'arciere, sparò nove dei dieci soli
Nel cielo, salvando dalla siccità il raccolte,
Un altro arciere tocca il suo bersaglio a centinai di passi:
Quello è niente al paragone di quella
Ove due freccie si urtano di fronte in pieno volo.
L'uomo di legno si mette a cantare,
La donna di pietra si mette a ballare,
Non si gli può conoscere tra solo il pensiero,
E solo i sentimenti. Come analizzargli allora?

Il ministro sempre serve il suo signore
Il bambino ubbidisce ai genitori.
Non ubbidire non è filiale,
Non servire è inutile spreco.
Praticando all'interno, funzionando in segreto,
Giuocando al folle, sembrando stupido,
Se solo puoi persisters così,
Vedrai il signore nel signore.

Tradotto da:

Toshu John Neatrour;
Sheng-yen;
Kaz Tanahashi

(sommario)


Il Keiso dokuzui di Hakuin Zenji

 

Keiso dokuzui

I Cinque Ranghi dell'Apparente e del Reale:

Insegnamenti segreti oralmente trasmessi da (il bonzo) che viveva sul monte Orientale (Touzan)

Non sappiamo chi compose lo Specchio dai Gioielli del Samadhi. Dal maestro Sekito al maestro Yakusan ed al maestro Ungan, è stato trasmesso da maestro a maestro fino a noi nella stanza segreta. Mai sono stati (gl'insegnamenti) volontieri svelati prima di oggi. Dopo l'aver trasmesso al maestro Touzan, quest'ultimo messa al chiaro la gradazione dei Cinque Ranghi, e compose una strofa per ogni rango, al fine di far fuoruscire il principio fondamentale del Buddhismo. E' certo che i Cinque Ranghi sono una torcia sulla strada nel buio della notte, un traghetto al bordo del fiume quando si ha perso il cammino!

Però, ahimé! I giardini dello Zen, nei nostri tempi, sono desolati e nudi. Lo "Zen-che-punta-direttamente-sull'Ultimo' viene considerato come nient'altro che ignoranza e stoltezza; e questo tesoro supremo del Mahayaana, i Cinque Ranghi dell'Apparente e del Reale dello Specchio ai Gioielli del Samadhi, non è più considerato che come un tegame vecchio e scassato in una casa passata di moda. Nessuno ci bada più. [Gli studenti di oggi] sono come ciechi che hanno buttato via i loro bastoni considerandogli quanto bagaglio superfluo. Da soli inciampano e cadono nel fango delle viste eterodossi, e non non possono più uscire finché la morte gli sorprenda. Non sapranno mai che i Cinque Ranghi sono come la nave che gli avrebbe fatto attraversare il mare avvelenato che circonda il livello della Verità, la preziosa ruota che dirocca l'inespugnabile carcere delle due vacuità. Non sanno l'importante strada della pratica progressiva, non il senso segreto che racchiude codetto insegnamento. Perciò affondano nelle acque stagnanti degli stati di sravaka o di pratyeka-buddha. Precipitano nel buco nero dei germogli appassiti e dei semi marci. Persino la mano del Buddha stentarebbe a tirargli fuori di là.

Adesso dispenserò ciò a che fù iniziato, quarant'anni fa nella stanza di Shoju in quanto dono del Dharma. Semmai incontrassi una persona superiore che studi i veridici e profondi insegnamenti e che abbia fatto l'esperienza della Grande Morte, il darò questa trasmissione segreta, perché non è stata prevista per della gente dalle capacità mediocre o minori. Ascoltate e non lo trattare alla leggera!

Quant'è vasta la distesa dell'oceano della dottrina, quante innumerevoli il porta dell'insegnamento! Tra di esse, vi è di certo un certo numero di dottrine e di segreti oralmente trasmessi e pure, non ho mai visto checchésia che valesse il grado di perversione, la critica malevolente, il spiegazoni subdole, il aggiunte di ramo sopra ramo, l'accatastamento dei grovigli ai quale si sono portati i Cinque Ranghi. Perciò confondono ed imbrogliano gli allievi loro sino al punto stesso che persino un Sariputra o un Ananda stentarebbe a capire correttamente.

Ovvero, sarebbe possibile che i nostri patriarchi avessero partorito di quelle assurdità a fine di spossare inutilmente la posterità loro? Mi lo chiesi per parecchi anni. Ma quando sono entrato nella stanza di Shoju, il rinoceronte dei miei dubbi antecedenti ha di botto crollato, morto. Non considerate l'insegnamento dei Cinque Ranghi con sospetto, dicendo che non è quello che fu oralmente trasmesso direttamente tramitte il lignaggio di Touzan. Dovete sapere che è solo dopo l'aver completato lo studio delle strofe di Touzan che Shoju diede il suo riconoscimento ai Cinque Ranghi.

Una volta ch'ero entrato nella stanza di Shoju, e dopo l'aver ricevuto la sua trasmissione, era abbastanza soddisfatto. Ma, benché soddisfatto, mi rammaricavo però che tutti gl'insegnanti non avessero chiaramente spiegato il senso dell' "Interpenetrazione reciproca dell'Apparente e del Reale". Sembravano aver scartato le parole "interpenetrazione reciproca" e non darle la più minima attenzione. E' perciò che il rinoceronte del dubbio rialzò in me la testa.

All'estate del primo anno dell'era Kan'in (1748-1751), nel bel mezzo della mia meditazione, il mistero dell' "Interpenetrazione reciproca dell'Apparente e del Reale" s'illuminò di botto. Era proprio quanto guardare il palmo della mano. Il rinoceronte del dubbio crollò morto, all'istante, e non soffocai quasi per la gioia. Benché desiroso di trasmetterlo ad altri, mi vergognavo del trarre il mio latte puzzolente di vecchia donna e di sporcare con esso la bocca dei giovani bonzi.

Tutti quelli tra di loro che desiderano cattare questa profonda fonte devono studiarla in segreto da tutto il loro corpo. Il mio proprio lavoro si è esteso su più di una trentina d'anni. Non crediate che si tratti di un facile compito! Anche se doveste lasciare la vostra famiglia e disperdere la vostra casa, non pensiate che basti. Dovete fare voto di passare attraverso setto o otto, o magari nove cespugli di rovi. E quando avrete passato attraverso i cespugli di rovi, non crediate che basti. Fate il voto di studiare gl'insegnamenti segreti dei Cinque Ranghi sino al fine.

Durante quei ultimi otto o nove anni, magari di più, ho tentato di incitarvi, tutti quanti siete che fate cuocere il vostro semolino quotidiano sul medesimo fuoco con me, a studiare questo grande affare affondo, ma il più sovente, avete creduto che si trattava della dottrina di un'altra casa e ci siete rimasti indifferenti. E' solo un piccolo numero di voi che non ha acquisito la comprensione. Quanto mi dispiace! Non avete mai sentito: "Quante numerose che siano le porta del Dharma, faccio voto di valicarle tutte"? Quanto più ancora dovrebbe essere vero del principio maestro del Buddhismo e della Via essenziale di Sanzen!

Shoju Rojin diceva: "Affin' di fornire agli studenti un mezzo per direttamente fare l'esperienza delle Quattro Saggezze, i patriarchi nella loro compassione e con la loro perizia a concepire espedienti hanno dapprima instituto i Cinque Ranghi." Cosa sono allora quelle famose Quattro Saggezze? Sono la Grande Saggezza del Perfetto Specchio, la Saggezza della Natura universale, la maravigliosa Saggezza di osservazione e la Saggezza di Perfezione-dell'Azione.

Praticanti della Via, aveste persino proseguito i vostri studi nei Tre Cesti senza smettere per numerosi kalpa, se non avete direttamente fatto l'esperienza delle Quattro Saggezze, non vi sarà concesso di chiamarvi veri figli del Buddha.

Praticanti della Via, se il vostro studio è stato corretto e completo, al momento in cui frantumate la porta d'ingresso della ottava coscienza, o coscienza Alaya, la preziosa luce della Grande Saggezza del Perfetto Specchio si mette all'istante a brillare. Ma, strano da dire quanto sia, la luce della Grande Saggezza del Perfetto Specchio è nera come lacca. E' lo che si chiama il rango del "l'Apparente nel Reale".

Avendo acceduto alla Grande Saggezza del Perfetto Specchio, entrate allora nel rango del "Reale all'interno dell'Apparente". Quando avete compiuto la vostra lunga pratica della Samadhi dello Specchio ai Gioielli, realizzate direttamente la Saggezza della Natura universale e entrate per la prima volta nello stato d'interpenetrazione senza ostacolo del numeno e dei fenomeni.

Ma il discepolo non si può fermare lì. Deve lui stesso entrare nella conoscenza intima col rango di "Ciò che viene dall'Interno del Reale". Dopodiché, poggiandosi sul rango del "l'Arrivo all'Integrazione mutua, proverà completamente la Saggezza dell'Osservazione maravigliosa", e la Saggezza di Perfezione-dell'Azione. Finalmente, accederà al rango del "l'Unità ottenuta", e dopo tutto ciò, torna a sedersi tra il carbone e le ceneri.

Sapete perché? L'oro puro ch' è passato per un migliaio di rifuse non ridiventa un minerale. L'unico mio timore, è che vi accontentiate di un piccolo guadagno. Quant'è inestimabile il merito ottenuto dalla pratica a passo a passo dei Cinque Ranghi dell'Apparente e del Reale! Tra questa pratica, non si ottengono solo le Quattro Saggezze, ma si prova personalmente che i Tre Corpi sono anche loro totalmente inclusi nel nostro proprio. Non avete letto nel Daijo shogongyo ron: "Quando le otto coscienze sono capovolte, le Quattro Saggezze sono prodotte; quando le Quattro Saggezze sono legate assieme, si perfezionano i Tre Corpi"? E' per quello che Sokei Daishi compose questa quartina :

La tua propria natura è dotata
Dei Tre Corpi;
Quando si manifesta la chiarezza,
Si giunge alle Quattro Sagezze.

Diceva pure: "Il puro Dharmakaya, è la tua natura; il perfetto Sambhogakaya, è la tua saggezza; le miriadi di Nirmanakaya sono le tue attività."

IL POEMA DI TOZAN RYOKAI SUI CINQUE RANGHI

L'Apparente all'interno del Reale:

Alla terza vigilia della notte
Prima che compaia la luna,
Non c'è da maravigliarsi che, incontrandoci,
Non ci riconosciamo!
Sempre carissima al mio cuore
La bellezza dei giorni passati.

Il rango del "l'Apparente all'interno del Reale" segna il rango dell'Assoluto, il rango nel quale si sperimenta la Grande Morte, cui si grida "KWA!", cui si vede la Via e cui si entra nel Principio. Quando il vero praticante, riempito del potere del suo studio segreto, delle sue riuscite meritorie e delle sue pratiche nascoste, fa di botto irruzione in questo rango, "il cielo vuoto svanisce e la montagna di ferro crolla." "Al di sopra, non c'è una tegola per coprire la sua testa, al di sotto, non c'è un pollice di terreno ove si possa reggere." Le passioni illusorie sono inesistenti, il Nirvâna è inesistente. E' là lo stato di solidità totalmente vuoto, senza un suono e senza odore, come un bascino di acqua chiara senza fondo. E' come se ogni filo di nuvola era stato spazzato dal vasto cielo.

Troppo spesso il discepolo, considerando che la sua realizzazione è il fine del Grande Affare e che il suo discernimento della Via del Buddha è completo, si ci attacca sino alla morte e non molla la presa. Lo si chiama uno "Zen di acqua marcia; una persona di questo tipo è "uno spirito cattivo che monta la guardia sul cadavere nella bara".Pur rimanendo assorbito in questo stato per trenta o quarant'anni, non fuoruscirà mai della caverna del sussiego e dei frutti inferiori della pratyeka-buddheità. E' perciò ch'è detto: "Colui la cui attività non lascia questo rango affonda nell'oceano di veleno". E' di quella persona che parlava il Buddha che la chiamava "il folle che ottiene la sua realizzazione nel rango della Realtà".

Di conseguenza, benché finché rimane nel suo nascondiglio di quiete, di passività e di distrazione, il dentro ed il fuori sono trasparenti e la sua comprensione è perfettamente chiara, il momento della viva intuizione [che ha fin quà raggiunto grazie alla sua pratica] viene in contatto con le condizioni impure della differenziazione che portano il disordine e la confusione, l'agitazione e la vessazione, l'amore e l'odio; si va a trovare totalmente senza diffesa davanti a queste cose, e tutte le miserie dell'esistenza faranno pressione su di lui. E' afin' di salvarlo da quella grave malattia che il rango del "Reale in seno dell'Apparente" è stato stabilito in quanto espediente.

Il Reale in seno all'Apparente.

Una grande signora dall'occhio assonnato
S'incontra in uno specchio vecchio.
E' chiaro che vede un viso,
Ma per niente il somiglia.
Peccato che con la testa ingarbugliata,
Ella tenti di riconoscere la sua immagine!

Se il discepolo fosse rimasto nel rango del "l'Apparente in seno al Reale", il suo giudizio avrebbe continuamente vacillato ed egli avrebbe avuto pregiudizi. E' perciò che il bodhisattva dalle capacità superiori conduce invariabilmente la sua vita nel dimanio delle [sei] polveri, il demanio di tutte le sorte di differenziazioni sempre cangianti. Egli considera tutti i migliai di fenomeni che si presentano ai suoi occhi &emdash; il vecchio ed il giovane, l'onorevole ed il vile, le sale ed i padiglioni, le verande ed i corridoi, le piante e gli alberi, le montagne ed i fiumi &emdash; come il suo proprio aspetto originale, vero e puro. E' proprio come guardare in uno specchio brillant e vederci il suo proprio viso. Se continua a lungo a osservare tutto dappertutto con quell'intuizione radiosa, tutte le apparenze divengono da loro stesse lo specchio di giada della sua proprio casa, e diventano lo specchio di giada delle loro case ugualmente. Eihei [Dôgen] disse "Sperimentare i molteplici dharma usando se-stessi è illusione; sperimentare se-stessi attraverso la venuta di molteplici dharma è satori." Quello è proprio ciò che ho appena detto. E' là lo stato ove si ha "abbandonato corpo e mente, corpo e mente abbandonati". E' come due specchi che si riflettono a vicenda senza neanche l'ombra di un'immagine tra di loro. La mente e gli oggetti della mente sono una sola e medesima cosa; le cose e l'unità non sono due. "Un cavallo bianco entra nei ginestroni, la neve è ammucchiata in una ciottola d'argento."

E' quel che si chiama la Samadhi dello Specchio di Giada. E' quel cui parla il Sûtra del Nirvâna quando è detto: "Il Tathagata vede la Natura di Buddha con i suuoi occhi propri." Quando siete entrati in questa samadhi, "benché state spingendo il grande bue bianco, non fugge"; la Saggezza Universale della Natura manifestasi proprio davanti ai vostri occhi. E' quel che s'intende dalle espressioni, "Esiste un solo Veicolo", "la Via del Mezzo", la Forma vera", "la Saggezza suprema".

Ma se l'allievo, avendo raggiunto questo stato, se non dovesse sodisfare, allora, come dapprima, viverebbe nella profonda fossa della "fissazione in un rango minore di bodhisattvaità". Come mai? Perché non sarebbe né familiare col comportamento del bodhisattva, né non comprendrait-il le condizioni causales di una terra-di-Buddha. Benché avrebbe une chiara comprensione della Vera e Universale Saggezza, non potrebbe far brillare la Maravigliosa Saggezza che comprende l'interpenetrazione senza ostacolo dei molteplici dharma. I patriarchi, afin di salvarlo da quella calamità, gli hanno fornito il rango della "Venuta dall'Interno del Reale."

La Venuta dall'Interno del Reale:

All'interno della vacuità c'è una Via
Che porta via dalle polveri del mondo.
Pur osservandone il diffese
Nel nome del presente Imperatore,
Si sorpasserà quest'eloquente Anziano
Che fece tacere tutte il lingue.

In questo rango, il bodhisattva mahayanico non rimane nello stato di realizzazione che ha raggiunto, ma dal mezzo del mare del senza-sforzo, lascia radiare la sua grande compassione senza causa. Reggendosi sui Quattro Grandi Voti universali e puri, egli mette in moto la Ruota del Dharma per "ricercare la Bodhi in alto e salvare gli esseri sensibili in giù." E' quel che si chiama "il venire nell'andare, e l'andare nel venire". Per di più, egli deve conoscere il momento del [l'incontro] degli paî di opposti, la chiarezza e l'oscurità. E' per quello che è stato stabilito il rango del "l'Arrivo ad Integrazione Mutua".

L'Arrivo ad Integrazione Mutua (Li):

Quando due lame incrociano la loro punta,
Inutile ritirarsi.
Il maestro di scherma
E' come un loto che fiorirebbe nel fuoco.
Un uomo tale ha in e di lui
Uno spirito che sale in cielo.

In questo rango, il bodhisattva dallo spirito indomabile fa girare la Ruota del Dharma della non-dualità della chiarezza e dell'oscurità. Egli sta fra mezzo alle lordure del mondo, "la sua testa coperta di polvere ed il suo viso marmorato di sporcizia." egli si muove attraverso la confusione dei suoni e dei piaceri sensuali, sballottato di qua e di là. Egli è come il loto-che-fiorisce-nelle-fiamme, il cui colore, al momento in cui incontra la fiamma, diventa ancora più brillante ed il profumo più puro." Egli entra sulla piazza del mercato a mani vuote", eppure gli altri non tranno profitto. E' quel che si chiama essere sulla strada senza pero aver lasciato la casa; aver lasciato la casa senza pero essere in strada". E' un uomo ordinario? E' saggio? I cattivi e gli eretici non possono discernerlo. Persino i Buddha ed i patriarchi non possono mettergli la mano sopra. Se chiunque tentasse d'indicare la sua mente, non si traterebbe [di nulla di più che] le corna di un coniglio o dei peli di una tartaruga che son passati aldilà della montagna più lontana.

Eppure, egli non deve considerare il suo stato come fosse il suo riposo finale. E' dunque detto: "Un tal uomo ha in lui e di lui stesso una mente che vola verso il cielo". Cosa deve fare, al fine? Deve sapere che ancora rimane un rango, il rango del"L'Unità ottenuta".

L'Unità ottenuta:

Chi oserà uguagliarlo
Colui che cade nel né essere non non-essere!
Tutti gli uomini vorrebbero lasciare
Il corso della vita ordinaria,
Ma lui, dopo tutto ciò, ritorna
Sedersi nel carbone ed il ceneri.

I commenti in verso del maestro dicono:

Quanto tempo Tokuun, quel vecchio ozioso succhiello,
E' rimasto senza scendere dal Picco Maraviglioso!
Paga saggi insensati per che gli portino neve,
E loro assieme gli riempiono il pozzo.

Lo studente che vorrebbe passare il rango del "l'Unità ottenuta" di Tôzan deve dapprima studiare questa quartina.

E' della massima importanza lo studiare ed il passare tra i Cinque Ranghi, di ottenerne une vista penetrante e di essere totalmente senza fissazione né esitazione. Ma, benché il vostro studio personale dei Cinque Ranghi arriverà un giorno al suo termine, la Via del Buddha si stende senza fine e non vi si trova nessuna area di riposo. Innumerabili sono le porte del Dharma.

(sommario)


Le Tre Strade, di Dongshan

La spiegazione che segue è tratta del Funogo san ro, da, shi i rui
(Un non-discorso sulle tre strade, (tre) casi, e quattro sorte diverse),
di Shigetsu Ein (1761). Shigetsu era un Maestro Zen Sôtô, un discendente giapponese del Chan Cao-Dong.

Durante innumerabili eoni, sin da quando c'è un Se, questo sacco di pelle puzzolente è stato cambiato ogni tanto, trasformato da un posto all'altro, in mille condizioni, dieci mille forme; chi può giungere all demanio della nostra quiete fondamentale?

Se ci arrivate, dovrete conoscere quella strada. Quella strada' significa che mentre si rimane nel presente mucchio di suoni e di forme, che si sgombera dapprima dall'attacamento al Se, e che si raggiunge il suo stato originale anteriore di senza-Se. Per di più, dovete conoscere che ogni cosa non ha esistenza propria. Una volta che la persona e le cose sono senza Se, si cammina nella vacuità tutt'allungo delle sue attività quotidiane. Questa vita è fondamentalmente une pratica e un'esperienza senza lordura, ed è perciò che possiamo praticare e fare l'esperienza della non-lordura. Oggi, dovete camminare con diligenza nella vacuità. Camminare nella vacuità è per niente un'arte speciale; ogni giorno, quando entrate in sala, non dovreste masticare il minimo chicco di riso. Non masticare il minimo chicco di riso significa che non si rompe il giovane né si violenta la disciplina suscitando la coscienza di provare un sapore. E' quel che si chiama seguire la via degli uccelli.

Seguire la via degli uccelli è senza pista; quando non si lascia il suo corpo nel reame del senza pista, quello è il raggiro per un asceta. Quando ci si è arrivati e che ci si è installati, resta ancora una strada da percorrere, aldilà. Questa non viene né non va; la si chiama "il muschio che cresce nel palazzo di giada". Tutti i nomi dell'Altro Lato sono solo denominazioni temporanee di questo. In realtà, è l'unica strada che non si possa toccare. E' perciò che la si dice "nascosta". E "nascosta" non è un'affare di dargli un nome come senso; il demanio chiamato la strada nascosta è quello del senza-nome o senza-senso. E' perciò che è detto "Non ha paese, non rimane, non dimora in nessuna casa".

Saperlo eppure esser capace di non stare qui, essere un esempio per gli esseri, inspirargli e guidargli, riunirgli e insegnargli, si chiama 'stendere le mani'. Collo stendere le mani, non c'è cammino separato; non si trasgredisce la via degli uccelli. Col seguire tutto solo la via degli uccelli, si stendono pure le mani. Sulla via degli uccelli, non c'è cammino separato; quando si conosce se stessi la strada nascosta, non si la trasgredisce pertanto. Quando si dimora nella via degli uccelli, non ci crescono corna sulla testa ma si stendono sempre le mani.

Così sono le tre strade causa ed effetto della grande pratica, e la causa e l'effetto si stendono per le lunghe e le larghe attraverso tutto l'universo.

(sommario)


Tre Specie di Cadute nel Giro--Caoshan

I detti che seguono sono attribuiti a Caoshan Benji, un grande discepolo di Dongshan, anche conosciuto come Caoshan l'antico; le note tra parentesi sono forse di Caoshan Liaowu, anche conosciuto come Grande Maestro Huixia, successore di Benji e conosciuto come Caoshan della seconda generazione. Esiste un certo livello di confusione sull'attribuzione di qualche antiche opere Caodong, ma quello non ha nessun rapporto con il nostro soggetto.

Un asceta che prende del cibo conosce tre sorte di caduta: diventare un buffalo di acqua è la caduta dell'asceta, non accettare cibo è la caduta del prezioso; non togliere il suono e la forma è la caduta a secondo la sorte. Proprio la caduta; cos'è?

(Se lo volete sapere, questo accade nel quadro di diverse specie, come il non approvare l'ascetismo, la purificazione, e la tranquilizzazione. Se dunque lo volete sapere, gli Antichi usavano in modo provisorio il buffalo di acqua per rappresentare le diverse specie di fenomeni, non di linguaggio.)

Quanto alle diverse specie di discorso, ogni discorso andata e ritorno è di una sola specie, ed è perciò che Nanquan diceva: "Laddove non può giungere la conoscenza, non ne parlate; se ne parlate, allora vi vresceranno le corna sulla testa. Anche chiamandola "così", già è cambiata. Dovete solo andare a lavorare tra le diverse specie di esseri." All'istante, dovete andare nella differenziazione e parlare dei fenomeni in differenziazione, è solo quando non ci sono più parole nelle vostre parole che lo potrete fare. Quando Nanquan era malato, qualcuno gli chiese: "Maestro, dopo della Sua morte, ove andrà?" Quan rispose: "Sarò un buffalo di acqua nella fattoria in giù della montagna." Il suo interlocutore disse: "Vorrei accompagnarLa, maestro, ma lo posso?" Quan disse: "Se mi segui, vieni con un filo d'erba in bocca".

(quelle sono le parole di un asceta che si trasforma; è perciò che dice: "Se ti vuoi avvicinare, vieni con un filo d'erba in bocca." Avvicinarsi intimamente chiamasi "Solo il non-attacamento è degno d'essere offerto.")

Dice anche: "Quanto alla caduta a secondo il caso, precisamente adesso nel mezzo di tutti i suoni e di tutte le forme, rigirarsi verso ogni cosa e non cadere nelle classificazioni chiamasi cadere a secondo il caso."

Dice anche: "Quanto alla caduta dei preziosi, il corpo di realtà della natura della realtà sono cose preziose, anche esse bisogna rigirarle; è lì la caduta dei preziosi. Qui ed adesso, il Bue bianco in terreno scoperto è il modello estremo del corpo della realtà; anche lui, bisogna rigirarlo, affin' di evitare di sedersi nella regione dell'uniformità senza discriminazione.E' quel che anche si chiama l'affare di togliere le offerte. Se volete utilizzare le offerte, dovete ottenere quel cibo. Quello è ciò che si chiama il sapore sciapo, ed è chiamato il distacco degno di essere offerto. Tutto il resto è cibo impuro, non è il cibo della liberazione non-attacata. Qualcuno aveva chiesto a Baizhang: "Cos'è che si usa per cibo?" e Baizhang aveva risposto: "Si serve il non-attacamento per cibo". Yunyan disse: "Non date cibo per offerte." Daowu disse: "Sapendo ch'esiste qualcosa da mantenere, tutto è offerta."

Coloro i quali prendono il loro cibo da una regola di vita corretta debbono avere tre sorte di caduta.

A quell'epoca, un bonzo chiese: "Indossare pellicia e corna, che specie di sorte è? Non togliere il suono e la forma &emdash; che specie di sorte è?" Risposi: "Indossare pellicia e corna è la sorte dell'asceta. Non togliere il suono e la forma è la sorte a secondo il caso. Non accettare cibo è la sorte dei preziosi- quello è il fondamentale; si sa che esiste, eppure non si afferra, dimodoché viene detto "sorte dei preziosi" quanto alla pellicia e alle corna, la sorte dell'asceta, è non attaccarsi a l'affare dell'ascetismo, né ai stati di ricompensa di tutti i santi. Quanto al non togliere il suono e la forma, la sorte a secondo il caso, poiché un principiante sa che ha la sua propria cosa fondamentale, quando torna a alla luce, si sgombera di ogni forma, suono, odore, sapore, sensazione e idea e che raggiunge all'immobilità. Così, dopo che abbia perfetto la sua realizzazione, egli non si attacca ai demanî dei sei sensi; quando ci cade non è imbrogliato, ed lo accompagna senza ostacolo. E' quindi detto: "I sei insegnanti dei sentieri esteriori sono i nostri insegnanti, quando questi insegnanti cadono, cadete con loro e potete dunque mangiare". Il cibo è quello della vita corretta; è anche la cosa fondamentale. E' solo che non essere insozzato dalla coscienza percettiva nei vostri sei sensi si chiama "cadere" &emdash; questo non è la stessa cosa dei timori anteriori. Non si afferra neanche quel che ci riguarda personalmente, quel che è fondamental, a fortiori il resto.

(sommario)


I Cinque Stati di Signore e di Vassallo, di Caoshan

Il seme dei cinque stati &emdash; o posizioni, ranghi &emdash; trovasi nel Can tong qi, "L'Accordo della Differenza e dell'Unità, scritto da Shitou (700-790), antenato della casa Caodong (Sôtô). Dongshan a esposto i cinque stati nel suo Baojing sanmei ke, "Meditazione sul Canto dello Specchio di Giada", e ha composto un assieme di poemi sui cinque stati dell'interrelazione del vero/assoluto e del parziale/relativo. Caoshan, che sembra essersi servito dei Cinque Ranghi più degli altri discepoli di Dongshan, aveva studiato il Confucianesimo sino all'età di dicianove anni e esprimeva i cinque stati in termini di signore e di vassallo, di principe e di ministro. Ciò che segue è la spiegazione di Caoshan.

Lo stato assoluto è il demanio della vacuità, ove non c'è mai stata la minima cosa; lo stato relativo è il demanio della forma, con miriadi di forme. Il relativo all'interno dell'assoluto è voltare le spalle al principio e andare verso i fenomeni; l'assoluto all'interno del relativo è l'indifferenza ai fenomeni, col penetrare il principio. L'integrazione mutua, è rispondere sottilmente alle miriadi di circostanze senza cadere nelle diverse esistenze. Non è né insozzato, né puro, né vero, né parziale; è dunque chiamato la grande Via vuota e misteriosa, il sorgente veridico che non afferra. I grandi del passato hanno sin da tempi immemoriali estimato che questo rango (stato d'integrazione) era il più maraviglioso e misterioso. Dovete discernere chiaramente e interamente. Il signore è lo stato assoluto, il vassallo, lo stato relativo; il signore che considera il vassallo è il relativo in seno all'assoluto. La via del signore e del vassallo in armonia è un'espressione dell'integrazione mutua.

* Un bonzo chiese: "A che somiglia il signore"?
Il maestro rispose: "La sua virtù maravigliosa è onorata attraverso il mondo intero; il suo risveglio sublime brilla attraverso la grande vacuità."

* "A che somiglia il vassallo?"
"La sua attività spirituale si estende sulla Via Santa; la vera saggezza beneficia agli esseri senzienti."

* "Cos'è il vassallo raggirandosi verso il suo signore?"
"Senza cadere in diverse disposizioni, gelando i suoi sentimenti, egli contempla la santa faccia."

* "Cos'è il signore che considera il suo vassallo?"
"Benché la sua maravigliosa apparenza non si muova, la brillanza della sua luce è fondamentalmente senza partialità."

* "Cos'è la Via del signore e del vassallo in armonia?"
"Camminando alla pari, senza interiore né esteriore; fondandosi armoniosamente, l'alto ed il basso stando uguali."

(sommario)


Fen Yang--I Cinque Stati

Fenyang Shanzhao, 947-1024, fu uno dei grandi antenati della casa Chan di Linji, notevole per il suo sviluppo del gong an in quanto attrezzo dello studio del Chan;
uno dei suoi punti forti fu di dimostrare l'unità dell'essenza del Chan attraverso i diversi metodi che avevano evoluto nelle correnti d'insegnamento del Chan nel corso dei trecento anni che avevano preceduto.

I CINQUE STATI

Proveniente dal seno dell'assoluto*
La Spada di Giada del Re-Diamante.
Spazza i cieli con una luce spirituale;
Come un cristallo brilla liberamente attraverso il mondo
Della sua chiara brillanza senza polvere

Venendo dal seno dell'assoluto, i fiori di loto fiorendo su di un suolo dessicato -- i loro calici d'oro e i loro steli d'argento bagnati di goccie di rugiada di giada. Il bonzo eminente non si siede sul pedestallo della fenice.

Il relativo in seno dell'assoluto *.
Il boato di tuono del dinamismo tagliente-
Da osservare grazie alle scintille ed al lampo.
Rimane sempre un pensiero ottuso;
Esitate e vi trovarete a mille montagne di là.

(parziale nel vero)



Il relativo in seno dell'assoluto -- la luna è chiara a mezzanotte, il sole deve salutare l'alba.

L'assoluto nel relativo *
Vedete il re della messa in moto della ruota.
Faccendo valere il vero imperativo, con sette tesori reali ed un migliaio di figli;
Tutto lo accompagna sulla strada
Eppure sta ancora in cerca di uno specchio d'oro.

(vero in seno del parziale)


L'assoluto in seno ai relativi: l'estremità di un capello diventa un albero ingente, una goccia di acqua diventa un fiume.

Arrivando ai due *
Un leone d'oro di tre anni;
I suoi denti e i suoi artigli sono tutti lì-
Tutti i demoni e tutte le apparizioni
Impallidiscono al suono del suo ruggito.

Arrivando ai due - lo spirito non viene dal cielo o dalla terra; come può l'eroismo dipendere dalle quattro staggioni per il suo impulso?

Realizzazione simultanea dei due.*
La grande gloria è senza sforzo;
Cessate di camminare dal passo di un bue di legno
Quello vero passa attraverso il fuoco -
La maraviglia delle maraviglie del Re del Dharma

(nell'antica tradizione, si tratta di arrivare al relativo ed al parziale)

La realizzazione simultanea- la donna di giada butta la spola sul mestiere ronzante, l'uomo di pietra batte il tamburo, bomm, bomm.

 

(sommario)


Articoli & Legami rispetto a Dongshan ed ai Cinque Ranghi
(in inglese)

Song of the Jewel Mirror Samadhi ( il Canto dello Specchio di Giada del Samadhi)

Tendo Wanshi & Tozan

Roshi Ross Bolleter--Tung Shan's Fourth Rank (Il Quarto Rango di Dongshan)

A SOLITARY CLOUD--by Robert Joshin Althouse

Antenati dello Zen Sôtô in Cina

(sommario)

Ritorno agli Antenati dello Zen Soto in Cina


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