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© Nanabozho (il Coniglio Magno)
Aggiornamento di questa versione italiana : 13 novembre 2006

 

Si potrà trovare la versione originale inglese di questo documento a:
The Original Versionhttp://home.att.net/~sotozen/

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Ringrazio il Sig. Mitchell per la sua cortese autorizzazione a fare questa versione del suo lavoro. Per la pronuncia della traslitterazione Pinyin, si prega riportare alla Tavola delle traslitterazioni dal Pinyin al Wade-Giles ed al Giapponese

In più dell'"Accordo della Differenza e dell'Unità", il Jingde Chuan Deng Lu attribuisce un altro poema famoso, il "Canto della Capanna di Erbe" a Shitou Xiqian. Questo poema descrive la capanna di meditazione che Shitou si era construita su di una grossa rupe vicino al Tempio del Picco del Sud (Nantai).


CANTO DELLA CAPANNA DI ERBE

 

Mi son fatto una capanna di erbe
Senza nulla dentro che abbia un valore.
Dopo un buon pasto, mi piace farci un pisolino.
Il fieno del tetto mi sembra ancora tutto nuovo;
Quando sarà stanco, ne mettero di quello fresco.

Chi ci abita è sempre presente,
Ma non lo si trova ne dentro ne fuori.
Non si gingilla colla gente di mondo,
E non gli piace nulla di ciò che amano.
Questa piccola capanna contiene l'universo,
Ed il mio corpo di carne ne fa parte integrale.

I grandi Bodhisattva non dubitano della mia idea,
Anche se gli umani la possono trovare strana.
Se dite voi che la mia capanna pare scassata,
Vi dirò che laddove sta, sta lo Spirito Uno.
Al'est o all'ovest, al nord o al sud,
Ciò che conta, sono fondazioni solide.

Con i suoi pini verdi al di sopra del tetto
E le sue chiare finestre nelle pareti,
Persino una reggia non la si può paragonare.
Sottana sulle spalle,
Un capuciotto in testo, nessuna preoocupazione.

Non è che mi congratuli dal viverci,
Come un negoziante che vanta il suo prodotto.
E' solo che al tramonto,
La mia mente è senza limiti, davanti e dietro.

Quando incontrai il mio maestro e udii le sue parole,
Decisi di farmi una capanna e di viverci.
Senza considerazione delle costinsioni sociali,
Faccio come mi pare.

Eppure, checche se ne dica,
Il mio vero scopo e svegliare la gente.
Se volete incontrare la "persona" della capanna,
Dovrete dapprima cercare l'aspetto fisico.

La qualità simbolica del poema è davvero ragguardevole. Shitou dice ceh la sua capanna di erbe contiene tutto l'universo, e lo identifica col proprio corpo. Se volete "svegliarvi", se volete scorpire la "persona" (la Natura di Buddha) nell'universo materiale, dovrete dapprima occuparvi del corpo o dell'io fisico, cioè, studiare la vera natura dei fenomeni (la vacuità).


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