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© Nanabozho (il Coniglio Magno)
Aggiornamento di questa versione italiana : 13 novembre 2006

 

Si potrà trovare la versione originale inglese di questo documento a:
The Original Versionhttp://home.att.net/~sotozen/

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Ringrazio il Sig. Mitchell per la sua cortese autorizzazione a fare questa versione del suo lavoro. Per la pronuncia della traslitterazione Pinyin, si prega riportare alla Tavola delle traslitterazioni dal Pinyin al Wade-Giles ed al Giapponese

 

I Colloqui di Yaoshan Weiyen

 

Egli cognome di famiglia del maestro Yaoshan era Han. Nacqui a Jiangzhou [nel moderno cantone di Wenxi, provincia di Shanxi]. All'età di 17 anni, studiò col maestro Hui Zhao, e fu in seguito Xi Cao che lo istrusse della disciplina buddhista. Era perito nei classici del Buddhismo e seguiva strettamente la regola monastica.

Un giorno, sospirò: "Sono soltanto un essere umano -- disse -- No mi posso confinare a tutte queste regole monastiche. Dovrei poter risolvere i miei problemi da me solo. No ha proprio senso fare la minima sciocchezza soltanto a secondo tutte quest regole specifiche."

Quando andò a visitare Shitou per la prima volta, disse : "Conosco poca cosa ai sutra buddhisti. Ho sentito dire che la scuola meridionale [con questo intendeva dire la scuola di Mazu, nel Jiangxi] indica direttamente la mente della gente dimodoché possano diventare dei Buddha. No ci capisco nulla e spero che me lo potra spiegare". Shitou gli rispose: "No fa nessuna differenza che io te lo spieghi o meno, no lo capiresti mai. La situazione è senza uscita". Yaoshan ne fu confuso. Shitou gli disse: "I nostri modi di capire sono diversi, perciò credo che dovresti andare a vedere il maestro Mazu". Yaoshan ci andò e fece la medesima domanda. Mazu gli disse: "A volte chiedo alla persona di alzare il sopraciglia, e di strizzare gli occhi, e a volte no. A volte è giusto e a volte no. No c'è nulla da fare". Yaoshan si svegliò e si chinò davanti a Mazu, il quale gli chiese perché si chinava e cosa aveva capito. Yaoshan disse: "Quando stavo da Shitou, ero come una zanzara che tenta di pungere un bue di ferro. Mazu gli disse: "Se è cosi, allora tienitelo bene".

Tre anni più tardi, Mazu chiese a Yaoshan: "Com'è il tuo intendimento, questi giorni?" Egli rispose: "Sono caduti i paraocchi, vedo soltanto la verità". Mazu disse: "Ottimo il tuo nuovo intendimento. Hai completamente afferrato l'essenza : si estende tra il tue braccia e il tue gambe. Con questo intendimento, puoi stringere la tua cinta e stabilire il tuo proprio monastero".-- "Non oso stabilire la mia propria scuola. Sono una persona senza importanza". Mazu gli disse: "No. La gente deve viaggiare per un tempo, e poi stabilirsi. [I monaci devono studiare in diversi monasteri e più tardi stabilirsi da qualche parte per insegnare.] Non si fa sempre quel che si vuole, e non si può neanche avere quel che si vuole. devi essere come una barca che galleggia. Non devi stare qui più a lungo". Yaoshan lasciò Mazu e ritornò da Shitou.

Un giorno, Yaoshan stava seduto su di una pietra. Shitou gli chiese cosa stava facendo. Yaoshan rispose che non stava facendo nulla. Shitou disse: "Sei solo seduto lì?" Yaoshan rispose: "Solo essere seduto lì senza fare nulla, è fare qualcosa". Shitou chiese: "Cosa intendi, esattamente, con 'fare nulla'?" Yaoshan gli disse: "Se chiede Lei a tutti i savi, non La lo potrebbero dire". Allora Shitou recitò un poema.

Qualcuno non sa cosa sta facendo,
E lo lascia prodursi naturalmente.
Tutti i savi della storia non lo possono spiegare
E la gente commune non lo capisce neanche.

Shitou compone un poema per approbare l'intendimento di Yaoshan. Ci sono quattro linee di sette caratteri a linea, con una rima di tipo AABA.

Più tardi, Shitou insegnò: "Questa mente ordinaria non si esprime ne con parole ne con idee." Yaoshan disse: "Niente parole e niente idee non hanno niente a che vedere con la mente ordinaria". Shitou disse: "Questo non lo puoi penetrare di più". Yaoshan rispose: "Sono come un fiore che cresce su di una pietra".

[Shitou disse letteralmente: "Non mi puoi penetrare". Ovviamente, "pietra" è anche il suo nome. ]

Più tardi, Yaoshan divenne capo di un monastero a Lizhou [nel Hunan]. Parecchi studenti vennero a studiare con lui. Un giorno, Yaoshan disse a Daowu: "Shaoxi Mingxi [un allievo di Mazu] fut un alto funzionario nella sua vita precedente." Daowu chiese: "Cos'era nella Sua vita precedente?" Yaoshan rispose: "Ero debolissimo nella mia vita precedente, nulla di molto importante". Daowu chiese perché e Yaoshan disse: "Nella mia ultima vita, non ho studiato molto.

Il decano del tempio disse: "La campana sta suonando, all'istante, La si prega quindi di andare in sala di reunione". Yaoshan gli disse: "Mi porti quindi la mia ciottola". Yunyan disse a Yaoshan: "Maestro Yaoshan non utilizza il sue proprie mani ne i suoi propri. Da quando è qui?" Yaoshan gli rispose: " E' uno sbaglio se porti la sottana del monaco. Yunyan replicò: "Evvabbè, ma Lei?" Yaoshan disse: "Non ho nulla attaccato." [Egli non ha nulla di aggiunto dall'esterno, come mani o piedi. In altre parole, Yaoshan non ha attaccamenti esteriori.] Poi egli disse a Yunyan di chiamare l'addetto per lui. Yunyan chiese perché. Yaoshan disse: "Ho una marmitta alla quale manca un piede, allora vorrei che la reggesse per me". [Yaoshan possiede un utensile a tre piedi, cui uno è rotto, il che fa che l'adetto dovrebbe stare lì e reggerlo per impedirlo di cadere.] Yunyan disse: "La daro solò una mano, Lei non ha bisogno delle due mani e di un corpo per questo." Yaoshan lasciò perdere tutto [al figurativo].

In un'altra occasione, dopo che l'ortolano ebbe finito di piantare dei legumi, Yaoshan gli disse: "La terra non ti può impedire di piantare legumi. Puoi impedire ai legumi di mettere radice ?" L'ortolano rispose: "Cosa mangierà la gente se i legumi non mettono radice?" Yaoshan gli disse: "Hai ancora una bocca, vero?" L'ortolano non seppe cosa rispondere.

Un giorno, Daowu e Yunyan stavano passeggiando con Yaoshan, che mostrò due alberi col dito. Uno era sano e l'altro era avvizzito. Egli chiese a Daowu: "Quale vale meglio? L'albero avvizzito o quello che è sano?" Daowu rispose: "Quello sano." Yaoshan aggiunse: "Così, tutto nei dintorni è pieno di colori vividi." Egli fece allora la stessa domanda a Yunyan. Yunyan disse: " Meglio vale l'albero avvizzito." Yaoshan aggiunse: "Così, tutto nei dintorni sembra grigio ed avvizzito." Un assistente dal nome Gao apparve d'improvviso. Yaoshan gli fece la medesima domanda e Gao rispose: "l'albero avvizzito è avvizzito e l'albero sano è sano." Yaoshan si girò verso di Daowu e Yunyan e disse: "Avevate torto ambedue voi."

Fu chiesto a Yaoshan: "Come evitare di lasciarsi turbare da ogni sorte di apparenze esteriori?" Yaoshan rispose: "Lasciale soltanto perdere e non ti turberanno più". La persona disse che non capiva. Yaoshan disse: "Quali sono le apparenze esteriori che ti turbano in questo momento?"

Gli fu chiesto: "Qual'è la cosa più importante nella condotta buddhista?" Yaoshan disse: "La prima è di blandire nessuno". Questa persona gli chiese: "Come sarebbe la Sua mente se non blandesse mai nessuno?" Yaoshan rispose: "Anche se ti si offrisse tutto il paese, la tua mente non cambiarebbe."

Un bonzo venne a vedere Yaoshan. Yoashan gli chiese il suo nome. Il bonzo disse: "Mi chiamo Changtan." Yaoshan urlò, "Sei stato Changtan e rimanerai Changtan altrettanto!" [Forse intendeva dire che Changtan non aveva fatto progresso alcuno durante la sua assenza.]

Era un bel pò che Yaoshan non si era recato in sala di conferenza. Il superiore del tempio gli disse: "Noi stiamo tutti sperando che ci farà un corso." Yaoshan disse: "Suonate la campana." Appena furono radunati i monaci per il corso, Yaoshan si alzò dal suo segio e ritornò nei suoi appartamenti di abbate. Il superiore lo inseguì e gli chiese perché non aveva detto nulla, poich'era stato d'accordo per parlare ai monaci. Yaoshan rispose: "Hanno insegnanti per insegnargli i sutra, ed altri per insegnargli l'Abhidharma, cos'è che mi resta da fare?"

Un giorno, Yaoshan chiese a Yunyan cosa stava facendo. "Mangio e cacco". [Letteralmente: non faccio altro che interrare merda.] Yaoshan disse: "Dov'è il tuo vero io?" Yunyan rispose: "Proprio davanti a Lei." Yaoshan: "Per chi sei così impegnato?" Yunyan: "Per il mio corpo che mangia e cacca." Yaoshan: "Perché non fare cosicché il corpo e l'io corrispondano?" Yunyan: "Non Si faccia idee su di quel corpo". Yaoshan: "Non posso dirlo così?" Yunyan disse: "Non mi da fastidio." Yaoshan disse: "Sarai sempre solo mangiando e caccando?"

Un giorno che Yaoshan se ne stava seduto, un bonzo venne a lui e gli chiese: "Cosa sta pensando tutto solo come questo?" -- "Sto pensando al non-pensiero." -- "Come può pensare al non-pensiero?" -- "Non pensando."

Un allievo venne a chiedere a Yaoshan: "Dovrei andare a casa. E' d'accordo?" Yaoshan gli disse: "I tuoi genitori giaciono nei rovi, ed i corpi loro sono tutto rossi e gonfi. Dove vuoi tornare?" Lo studente disse: "Se è così, non ci vado." Yaoshan gli disse: "Ma devi tornare, ti farò quindi vedere come si fa a vivere senza ciboi". Lo studente disse: "Me lo spieghi, per favore". Yaoshan disse: "Quando arrivi in sala, alla mattina o alla sera, non mangia nemmeno un chicco di riso."

Qualcuno chiese a Yaoshan: "Cos'è il Nirvâna?" [Intendendo così lo stato che segue la morte.] Yaoshan rispose: "Cos'era il tuo nome prima che fosti nato?"

Yaoshan chiese a un bonzo: "Da dove sei?" -- "Dal Hunan." Yaoshan gli chiese "E' il lago Dongting pieno di acqua?" Il monaco rispose di no. Allora, Yaoshan gli chiese, "Come mai non è pieno di acqua dopo tanta pioggia?" Il bonzo non trovò nulla da dire.

Yaoshan chiese a un bonzo: "Da dove sei?" -- "Dal Jiangxi." Yaoshan colpì tre volte la sua sedia di meditazione col bastone. Il bonzo disse: "Adesso so dove devo andare". Yaoshan abbassò il bastone ed il monaco mantenne il silenzio. Yaoshan chiese al monaco di servizio di portare té a quel bonzo. Ch'era stanchissimo d'aver tanto viaggiato.

Yaoshan chiese al laico Pang: "Ci può essere una cosa tale quale il Veicolo unico?" Pang disse: "Tutti i giorni mi nutro e non c'è molto più da fare." Yaoshan disse: "Allora, se dissi che Lei non è ancora stata a vedere Shitou Xiqian, sarebbe corretto?" Pang disse: "A Lei piace cogliere un affare e lasciar perdere l'altro [a Lei piace cambiare soggeto di conversazione] -- non è davvero molto astuto." Yaoshan disse: "Devo occuparmi di affari da abbate." Pang si alzò per andare via. Yaoshan disse: "Infatti, è molto astuto di raccogliere un affare e di lasciar perdere l'altro." Pang disse: "Era molto astuto da Sua parte di farmi la domanda sul Veicolo unico, ed ammetto che ho sbagliato, oggi." Yaoshan disse: "Si, si!".

Ci sono tre veicoli che trasportano gli esseri sensibili sino al Risveglio del Buddha, uno per sravaka, l'altro per i pratyeka-buddha, ed il terzo per i bodhisattva. Il Sutra del Loto indica che questi tre veicoli (il triyana), rappresentati come carrelli tirati da capre, cervi e buoi, devono esser considerati come uno solo (ekayana).

Yaoshan disse: "Gli antenati ci'hanno detto di proteggerci. Se non siamo turbati dai Tre Veleni, dobbiamo cercare di impedirgli di svilupparsi. Non gli toccare, non gli si permetta di sorgere. Ad esempio, se volete sapere cos'è un albero morto, e che chiedete a Shitou di spiegarvelo, pertanto non vi farà raccogliere ne fogli ne rami dell'albero morto. All'opposto, devreste esaminare voi stessi l'albero morto, affin di poter trarne le vostre proprie conclusioni in seguito. posso dire qualcosa, ma non se lo può spiegare a parole. Non ce nulla qui per gli occhi o le orecchie."

Yaoshan e Yunyan stavano passeggiando in montagna. La spada di Yaoshan fece un rumore al loro fianco. Yunyan chiese cos'aveva fatto quel rumore. Yaoshan tirò la spada e fendette l'aria con essa.

Un monaco dal nome di Zun stava pulendo il Buddha [si tratta forse di un immagine di Buddha sull'altare]. Yaoshan disse: "La prego, prosegua a pulire il Buddha. Anche quell'altro potrebbe pulire?" [Yaoshan intende parlare del Buddha che sta dentro del monaco]. Zun gli disse: "Sia così cortese di portarmelo". Yaoshan mantenne il silenzio.

Un monaco ch'era insegnante disse a Yaoshan: "Ho un problema -- Mi può aiutare a risolverlo?" Yaoshan gli disse: "Lo risolverò per Lei quando sarò in sala." [La sala di meditazione, anche utilizzata per le conferenze]. Più tardi, in sala, Yaoshan disse: "Dov'è l'insegnante che ha un problema?" Il monaco uscì dal gruppo. Yaoshan si alzò dalla sua sedia di meditazione, acchiappò il monaco e disse: "State attenti, tutti: questo monaco ha un problema!" Poi il respinse il monaco e ritornò nei suoi apartamenti di abbate.

Yaoshan chiese al capo cuoco: "Da quanto tempo sei qui ?" Il cuoco rispose: "Tre anni." Yaoshan gli disse: "Non ti conosco." Il cuoco se ne andò, perplesso e arrabbiato.

Qualcuno chiese a Yaoshan: "Cosa bisognarebbe fare in caso di emergenza?" Yaoshan rispose: "Non vi occupare di nient'altro." La medesima persona chiese: "Cosa devo mettere su quest'altare?" Yaoshan rispose: "Nulla."

Yaoshan ordinò a un monaco di andare a prendere soldi. Un adetto dal nome Gan chiese al monaco da dove arrivava. Egli rispose: "Sto qui per spargere gl'insegnamenti del Buddha." Gan chiese: "Ha portato la medicina?" [Il carattere Yao significa medicina ed è lo stesso del nome di Yaoshan.] Il monaco gli chiese "Di che è ammalato?" Gan gli diede due monete d'argento [per che gli riporti una medicina], e si disse a se stesso che se c'era qualcuno di intelligente su di quella montagna, ricupererebbe il suo danaro-- ma che se non c'era, aveva rimesso le due monete. Il monaco ritornò per rendere conto a Yaoshan che gli chiese perché ritornava così presto. Il monaco gli disse: "Qualcuno mi ha fatto una domanda sugl'insegnamenti del Buddha, ed ho risposto ben, cosicché mi ha dato due monete di argento". Yaoshan gli chiese di ridire esattamente le parole. Appena ebbe finito il monaco, Yaoshan gli disse: "Va subito a restituire questo danaro . Ti sei fatto avvere." Il monaco restituì quindi il danaro. Gan gli disse: "Finalmente, c'è qualcuno di brillante da queste parti", e diede al monaco un pò più d'argento.

Yaoshan disse a un monaco: "Ho sentito dire che non eri male in calcolo. Esatto?" [Forse si tratta qui di calcolare un oroscopio]. Il monaco disse: "Forse soltanto un pò." Yaoshan gli disse: "Dai, fai i calcoli e fammi vedere un pò." Il monaco non rispose.

Yaoshan tracciò il carattere per Buddha e chiese a Daowu cos'era. Daowu rispose: "E' il Buddha." Yaoshan gli disse: "Parli troppo."

Qualcuno chiese a Yaoshan: "Non sono troppo sicuro di ciò che sto facendo, perciò vorrebbe Lei darmi qualche istruzione?" Allora Yaoshan disse: "Non è molto difficile per me dire qualcosa, ma vale solo se capisci quel che dico appena ho finito di dirlo. Se le mie parole ti portano a riflettere ancora più, sarà uno sbaglio da parte mia, quindi, meglio vale che lo chiudiamo ambedue.

Una sera, i monaci stavano seduti nella sala, ed iniziava ad essere buio. Yaoshan disse: "Bisogna ch'io vi dica qualcosa dopo che la buffala avrà partorito." Un monaco disse: "Infatti, la buffala ha già partorito, ma semplicemente non vuole dirci nulla." Yaoshan disse: "Portatemi una luce!" [tanto per vedere chi aveva parlato]. Ma il monaco era già sparito in mezzo al gruppo.

Yaoshan chiese a un bonzo da dove veniva. "Dal maestro Nanquan", gli rispose. "Quanto tempo ci sei rimasto?" -- "Circa un anno." -- "Allora se diventato un bue anche tu." [A Nanquan piaceva descriversi come un bue e diceva che rinascerebbe sotto a questa forma, dopo della sua morte.] Il bonzo disse: "Benche io sia stato nel suo tempio, non ho neanche penetrato nel refettorio." Yaoshan gli disse : "Hai avuto qualcosa da bere, a parte del vento di sud-est ?" Il bonzo disse: "Non mi fraintenda. A parte Nanquan, c'erano altri che mi hanno nutrito."

Qualcuno chiese a Yaoshan: "Prima che venne Bodhidharma, esisteva il chan in questo paese?" Yaoshan disse di si. "Se è il caso, allora perché sarà venuto qui l'Antenato?" Yaoshan disse: "Egli è venuto qui precisamente perché esisteva il chan in questo paese."

Un giorno che Yaoshan aveva appena finito di leggere un sutra, un bonzo disse: "Lei ci divieta sempre di leggere i sutra, allora perché ne sta leggendo uno, adesso?" Yaoshan replicò: "Per nascondermi gli occhi." [Affine di non vedere nulla -- in altre parole, per smettere di pensare. Il monaco disse: "Cosa pensarebbe se facessi come Lei ?" -- "Quando uno come te legge i sutra, è come di porvare a vedere attraverso una pelle di bue". [ Il bonzo rifletterebbe al contenuto del sutra e non ne realizzerebbe l'essenza.]

Un bonzo disse a Yaoshan: "C'è un grande branco di cervi su di un terreno piano e scoperto. Come sparerebbe il capo?" Yaoshan disse: "Freccia!" [Egli fa finta di tirar fuori l'arco e di sparare al cervo.] Il bonzo cadde per terra. Yaoshan disse: "Adetti, portate via questo morto." Il bonzo andò via. Yaoshan disse allora: "La sua situazione è abbastanza disperata se persiste a fare quel tipo di scherzi."

Il prefetto di Langzhou era Li Ao. Egli chiese un giorno a Yaoshan: "Qual'è il suo nome di famiglia?" Yaoshan rispose: "Adesso è proprio la staggione". Li non capì e chiese al decano del tempio: "Ho appena chiesto il suo nome di famiglia al maestro e mi ha detto, 'la stagione, adesso'. Non capisco cos'è il suo cognome." Il decano del tempio gli disse: "Il suo cognome è Han [Han significa 'freddo' in cinese.] Quando lo seppe Yaoshan gli disse: "Perché parla tanto? Da quel punto di vista, se avessi risposto alla sua domanda d'estate, sarebbe il mio cognome Re? [Re significando 'caldo in cinese].

Una sera, Yaoshan stava passeggiando nella montagna quando vide la luna comparire d'improvviso attraverso le nuvole. Egli gridò fortissimamente, ed il suono del suo grido si udì sino a 90 li [20km] all'est della città di Liyang. Gli abitanti della città chiesero ai loro vicini dell'est se avessero sentito un grido. La domanda risalette sino al tempio di Yaoshan. Gli studenti dissero "Era il maestro che ha gridado la notte scorsa in cima al monte." Li Ao scrisse un poema per Yaoshan:

Aver scelto l'abitare un posto tranquillo
Conviene al tuo carattere selvatico
Non devi ricevere ne accompagnare a nessuno.
A volte in cima alla montagna
Puoi gridare sotto nuvole e luna!

Il 6 novembre dell'ottavo anno di Tai He [834 di n. E], mentre Yaoshan stava morendo, gridò d'improvviso "Adesso la sala di meditazione sta per crollare!". I monaci si misero alla ricerca di puntelli di legno per puntellare la struttura. Yaoshan alzò la mano e disse: "No, no, non capite", e morì.

La sua pagoda commemorativa fu costruita sul lato est del tempio. L'imperatore Wenzong dei Tang gli diede il nome postumo di Hong Dao, o "Grande Maestro". La pagoda fut chiamata Hua Cheng --"Luogo dell'Insegnamento".


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